Durante la scorsa edizione eravate tra i protagonisti di piùAdditive di BI-MU. Quali sono le sue considerazioni sulla fiera e sull’iniziativa?
Non manchiamo mai all’appuntamento con BI-MU! Fiera di riferimento per il settore in Italia, l’evento rappresenta una parte consistente del comparto delle lavorazioni industriali e agevola il collegamento tra aziende produttive e utilizzatori. In questo scenario fieristico, l’additive, una tecnologia a tutti gli effetti produttiva per l’ambito del metallo, trova una sua collocazione naturale e, attraverso il progetto espositivo piùAdditive, la giusta visibilità.
Avete confermato la vostra partecipazione anche per quest’anno. Avete delle aspettative particolari?
Mi aspetto un’edizione ricca di contenuto tecnologico e quindi di richiamo per gli operatori dell’industria manifatturiera. Sono anche molto curioso della risposta del pubblico verso le tecnologie additive. In questi anni l’interesse nel settore è certamente cresciuto ma si è anche modulato in base agli eventi contingenti del periodo storico. La nostra presenza ci permetterà quindi di osservare da vicino l’evoluzione del comparto e il grado di avanzamento della richiesta degli operatori.
Allo stand cosa presenterete?
Mostreremo in particolare una nostra nuova tecnologia, l’algoritmo di scansione TEMPUS, introdotta nella nostra offerta molto recentemente, a fine 2023, e quindi presente in BI-MU per la prima volta. Questa soluzione permette di accelerare, fino a raddoppiare, la velocità di produzione dei componenti additivi e può essere sia inserita sulle nostre macchine già esistenti che integrata su macchinari nuovi. Anche se non posso svelare altri dettagli sulla nostra esposizione, vedrà che presenteremo altre novità per le nostre linee di strumenti di misura industriale.
“… in BI-MU, l’additive, una tecnologia a tutti gli effetti produttiva per l’ambito del metallo, trova una sua collocazione naturale e, attraverso il progetto espositivo piùAdditive, la giusta visibilità …” |
Il settore dell’additivo ha dati molto positivi e di crescita. Quali sono le sue previsioni per il futuro del comparto?
L’interesse nel settore additivo è tuttora molto alto e diversificato. Da un lato, negli anni appena trascorsi, abbiamo riscontrato un consolidamento delle attività di aziende che già avevano introdotto l’uso di soluzioni di additive manufacturing nella loro produzione, e dall’altro, nell’ultimo anno, molte nuove realtà hanno iniziato ad avvicinarsi verso queste applicazioni. Sono certo che questo trend positivo continuerà nel prossimo futuro in entrambe le direzioni e, di conseguenza, permetterà l’allargamento della platea degli utilizzatori di queste nuove soluzioni. Non posso ancora dire con certezza quando questo avverrà ma sono molto fiducioso: l’Italia è ricca di aziende innovative e pronte a intraprendere nuove sfide tecnologiche.
Quali sono i vostri settori applicativi più vivaci al momento e che influenzeranno la vostra produzione nel prossimo futuro?
Il settore del motorsport, ormai consolidato, sta vivendo una crescita intensa e, nel prossimo futuro, ci sarà un forte sviluppo anche in ambito aeronautico. Parlando però di reale dinamicità non posso che citare il settore dell’energia e il settore medico, ambiti con forte richiamo verso l’additive. In particolare, rispetto al campo medicale, soluzioni come la fusione laser a letto di polvere permettono la produzione di componenti con caratteristiche e dimensioni adatte per l’utilizzo clinico, con alto grado di personalizzazione per il singolo paziente. Oltre a quello dentale, ormai permeato in profondità con l’additive manufacturing, il ramo più attivo al momento è quello dell’ortopedia, con un incremento dell’utilizzo di tecnologie additive per la produzione di protesi.
Come sarà il futuro di RENISHAW?
“La visione dell’azienda sta nell’accelerare l’adozione della tecnologia additiva per le produzioni di grandi numeri e pezzi di alta qualità”. Questa affermazione di Louise Callanan, direttrice della nostra divisione in Inghilterra, racchiude la nostra attuale e futura missione: quella di privilegiare la produzione in linea di grandi numeri di componenti, allontanandoci quindi dall’idea del solo “pezzo unico”. Manterremo di certo sempre un’alta qualità e cercheremo di aumentare la produttività delle singole macchine, aprendoci così anche verso nuovi settori.